Radicali liberi e Antiossidanti (seconda parte)

26 gennaio 2022

Perché mai un organismo sano deve produrre reazioni a catena come quelle prodotte dai radicali liberi?

Continuano i nostri incontri dedicati alla divulgazione di una metodologia di Estetica Funzionale che ha lo scopo di elevare il più possibile la figura professionale dell’Estetista e dell’Operatore del Benessere.


 Il fine è quello di accrescere le competenze degli operatori, di promuoverne la loro professionalità e di valorizzare una professione che da troppi anni è stata sottostimata.


Perché mai un organismo sano deve produrre reazioni a catena come quelle prodotte dai radicali liberi?


Ogni trattamento “anti-age” ha il fine di contrastarne la comparsa, ma quale strategia può risultare vincente se il “nemico” da combattere non lo si conosce?


Innanzitutto è indispensabile, prima di ogni intervento di benessere, conoscerne la provenienza e il grado di dannosità.

Solo in tal modo sarà possibile rafforzare la naturale azione antiossidante che attua normalmente il nostro organismo.


I radicali liberi, da sempre oggetto d’interesse sia nell'ambito medico sia in quello estetico, sono diventati famosi per il loro grado di reattività e per i danni che provocano all’interno delle cellule.

Queste molecole, in quantità ridotte, hanno funzioni importanti: intervengono nei processi di maturazione delle strutture cellulari e l’organismo li utilizza come vere e proprie armi del sistema immunitario. Queste particelle vengono dunque prodotte normalmente nel nostro corpo! Non si tratta di prodotti di scarto o “tossine”, come comunemente vengono presentate, bensì di elementi essenziali per lo sviluppo e la difesa della cellula e dell’organismo.


La loro funzione è quella di distruggere fisicamente i patogeni che riescono a entrare nel nostro organismo. Hanno anche funzione di “sicario” nei confronti di organismi invasori: parassiti intestinali, funghi, vermi, protozoi possono essere attaccati con successo dall'organismo solo con il contributo dei radicali liberi, che devono però essere “tenuti a bada” nel momento in cui l’organismo non li utilizza, all’interno di appositi “contenitori".


È il loro eccesso che può diventare un serio problema! Infatti lo stress ossidativo è il risultato di un eccessivo accumulo di radicali liberi a livello molecolare. In particolar modo, i più esposti a questa reazione ossidativa sono i lipidi, le proteine e il DNA delle cellule.

Cosa comporta il protrarsi della reazione ossidativa?


La quantità prodotta di radicali liberi riveste un ruolo centrale nella comparsa delle malattie o dell’inestetismo.


Le cellule esposte ad un’incontrollata reazione ossidativa presentano danni nel loro DNA i quali alterano la loro funzionalità e ne casi più gravi, muoiono.


Eppure il 2% di tutto l’ossigeno che respiriamo e trasformiamo in energia all’interno delle nostre cellule, si trasforma in radicale libero!


Per il mantenimento della vita cellulare e per l’attivazione delle reazioni chimiche, la cellula ha bisogno di energia e di ossigeno. L’ossigeno è fondamentale per la vita ma può essere fonte di danno, perché responsabile della formazione dei radicali liberi (ROS) ossia specie reattiva dell’ossigeno.


All’interno delle nostre cellule esiste un organello che è paragonabile ad una centralina energetica: la sua caratteristica è quella di produrre una serie di “prodotti” che prendono il nome di radicali liberi.

Ogni volta che il nostro corpo produce radicali liberi, le nostre cellule dispongono di un sistema di difesa che serve a rendere inerte il radicale libero.


Avete presente cosa succede quando tagliamo una mela e la lasciamo esposta all’aria?

Questa, per effetto dei radicali liberi, in poco tempo inizierà a scurirsi. Il colore scuro è segno che i radicali liberi stanno ossidando le sostanze nutrienti in essa contenute, come vitamine, sali minerali, polifenoli e antiossidanti. L’inquinamento, la luce solare, alcuni alimenti e il fumo di sigaretta sono anch’esse fonte di produzione radicalica.

Pensate che una sola sigaretta produce circa 10 miliardi di radicali liberi!

Si, avete letto bene! Una quantità enorme di radicali liberi capaci di esaurire gli antiossidanti che sono prodotti naturalmente dal nostro organismo.


Ma come si difende il nostro organismo dall’attacco dei radicali liberi?

Vari studi hanno messo in risalto come alcune sostanze, contenute in specifiche piante e in molti alimenti, possiedano elevate propietà adattogene. Tali propietà sono in grado di aumentare la resistenza dell’organismo a stressor di varia natura, sia fisica sia psichica. Il glutatione, il coenzima Q e gli enzimi superossido dismutasi e catalasi sono le armi che le nostre cellule utilizzano fisiologicamente per contrastare l’azione ossidativa dei radicali.


Adesso non resta che prendere in considerazione che esistono più strategie anti-age di quante normalmente ne vengano utilizzate. Se conosci il “nemico” la strategia per combatterlo sarà l’unica arma vincente!


Mi rivolgo a te che ami il tuo lavoro e che, ogni giorno, investi i tuoi soldi e il tuo tempo per offrire ai tuoi clienti un momento di benessere: quante volte ti è capitato di attuare protocolli di lavoro che sono risultati essere un buco nell’acqua?

Non fare la fine del radicale libero! Investi sulla competenza: questo ti permetterà di orientarti tra le mille offerte che l’industria del benessere ti propone ogni giorno, tra sogni e realtà.


A presto!


14 settembre 2022
Nel precedente articolo abbiamo illustrato come i prodotti solari non siano in grado di fornire alla nostra cute una totale protezione solare, né tantomeno facilitare e stimolare il regolare trofismo cellulare. Si tratta di caratteristiche indispensabili perché la pelle presenti spessore, grado di idratazione, elasticità e compattezza capaci di sostenere la pelle aggredita dai raggi UV. Alcuni integratori, abbiamo visto, sono consigliati per la loro capacità di foto-protezione. Cibo e abbronzatura viaggiano di pari passo! L’azione antiossidante a livello cellulare è regolata da meccanismi intrinseci del nostro organismo. Queste reazioni cellulari necessitano di un continuo apporto di fibre, vitamine e minerali per facilitare tali processi. L’integrazione alimentare ha, difatti, un ruolo fondamentale nel coadiuvare specifiche funzioni fisiologiche e nel potenziare le difese cutanee. Diversi studi scientifici dedicati agli effetti dell’assunzione di carotenoidi sull’organismo hanno evidenziato l’efficacia di questi importanti pigmenti nella protezione cutanea. L’alga Dunaliella presenta un alto contenuto di carotenoidi, la cui azione riepitelizzante e antiossidante fa di quest’alga una tra le più utilizzate nel campo dell’integrazione a scopo abbronzante e difensivo della pelle. Questo vegetale vive in acque la cui salinità presenta concentrazioni molto elevate di cloruro di sodio. La sua proliferazione ci regala la suggestiva visione del colore rosso-arancio tipico delle acque delle saline. Quest’effetto è dato dall’alto contenuto in carotenoidi, come alfa-carotene, beta-carotene, luteina, zeaxantina, criptoxantina. Nello specifico, la somministrazione orale di luteina e zeaxantina si è dimostrata utile per diminuire gli effetti dannosi causati dalla prolungata esposizione alle radiazioni UVB, responsabili di processi infiammatori, iperproliferazione epidermica e ustioni. Gli studi in vitro indicano che carotenoidi come la luteina e la zeaxantina proteggono la membrana cellulare e aumentano la sopravvivenza delle cellule; inoltre riducono il deposito di elastina e inibiscono le metalloproteinasi (MMP), la cui eccessiva produzione è responsabile di invecchiamento cutaneo precoce. L’alto contenuto in carotenoidi rende l’alga Dunaliella capace di coadiuvare specifiche funzioni fisiologiche e di potenziare le difese cutanee. Abbronzarsi sì, ma in sicurezza! Molteplici riviste che affrontano temi dedicati alla bellezza e alla salute della nostra pelle evidenziano l’importanza di usare cosmetici che presentano un fattore di protezione solare (SPF) adeguato ad ogni tipo di pelle. Niente di più vero! Si tende però a sottovalutare che ogni individuo ha una sua specifica caratteristica di produzione di melanina e non sempre è sufficiente usare solo un prodotto solare per abbronzarsi in sicurezza. Il fattore di protezione solare segue i criteri dei fototipi, ma i raggi UV, il fumo, l’assunzione di farmaci, un’alimentazione pro-infiammatoria, ecc. modificano continuamente il grado di idratazione, lo spessore e l’acidità della pelle. Tutti questi fattori predispongono la nostra pelle a produrre barriere difensive più o meno efficaci.  In che modo l’alga Dunaliella Salina è capace di comportarsi come difensore e attivatore cutaneo della melanina? La sua capacità di contrastare l’azione dannosa dei raggi solari è ampiamente documentata. La Dunaliella è un'alga rossa ad alto contenuto di Licopene (carotenoide presente anche in quantità elevata nei pomodori), ma soprattutto di betacarotene sostanze dotate di alto potere antiossidante. I vantaggi nutrizionali offerti da questa alga sono numerosi e sono tutti dovuti dalla presenza di grandi quantità di pigmenti rossi in essa contenuti. Questa combinazione di pigmenti rossi e acidi grassi essenziali agisce in sinergia a diversi livelli cellulari. Il Betacarotene (precursore della Vitamina A), astaxantina, luteina, zeaxantina, acidi grassi polinsaturi, omega 3 e omega 6 sono molecole attive con potente azione anti-radicalica. Il Betacarotene è presente nella microalga fino al 14% del suo peso secco. Questa microalga viene vista con un certo interesse nei processi di rigenerazione cellulare della pelle e del tessuto connettivo. Apportando nell’organismo vitamina A, si contribuisce al normale metabolismo del ferro e si promuove la regolare funzione del sistema immunitario. Il ferro è conosciuto per la sua capacità di trasportare l’ossigeno nel sangue un po' meno per la sua funzione di replicatore cellulare, funzione indispensabile per la struttura di tessuti e organi. L’assunzione di un buon quantitativo di omega 3 limita al massimo la perdita di acqua da parte degli strati epidermici, situazione facilmente riscontrabile dopo una prolungata esposizione al sole. I lipidi del doppio strato corneo epidermico, in particolare gli acidi grassi, le ceramidi e il colesterolo contribuiscono a creare la funzione barriera cutanea. La presenza di acidi grassi essenziali nell’alga dunaliella preserva l’integrità della barriera cutanea e il mantenimento della salute di pelle e membrane mucose. Inoltre, la microalga Dunaliella risulta essere molte efficace per la stimolazione della melanogenesi. In particolare l’estratto secco standardizzato di Dunaliella è ampiamente utilizzato in diversi integratori alimentari. la Dunaliella salina rappresenta un valido integratore naturale per supportare la produzione di melanina, sostenere il trofismo e la funzionalità della pelle, svolgere un'azione di sostegno e ricostituente generale per l'organismo. Ancora una volta, la natura pone rimedio e offre elementi preziosi per la salute dei nostri tessuti. Una curiosità: l’alga Dunaliella produce grandi quantità di antiossidanti per proteggersi dalle radiazioni UV e dalle condizioni di estrema salinità del suo habitat. Attraverso il meraviglioso colore rosso-arancio delle acque delle saline, quest’alga ci racconta la sua particolare capacità di adattarsi incredibilmente alle più estreme condizioni di vita e di sopravvivere in condizioni estreme. Tutto questo “solo” grazie alla produzione di betacarotene. Se a questo punto dell’articolo stai pensando di assumere un integratore alimentare, ricorda che un valido integratore deve avere caratteristiche particolari come non contenere conservanti, coloranti, edulcoloranti o altri additivi alimentari di sintesi. Assicurati che contenga solo ingredienti di prima qualità, lavorati con un processo tecnologico in grado di garantire estratti titolati con un’elevata concentrazione di sostanze funzionali e nutritive.
14 settembre 2022
Eccoci arrivati a settembre! Per molti di noi le vacanze sono ormai un ricordo che sta per sfumare! Sempre più persone però scelgono di posticipare le ferie per godersi la propria vacanza a settembre. I motivi possono essere molti: dal clima più fresco, i costi più bassi rispetto ad agosto, maggiore tranquillità in spiaggia o semplicemente perché andare in vacanza in questo periodo ci permette di affrontare un nuovo anno lavorativo con più grinta. Tutto questo potrebbe far pensare che esporsi al sole a settembre sia meno rischioso rispetto mesi più caldi, come luglio e agosto. Niente di più sbagliato! Tale convinzione è data dal fatto che i raggi del sole, in questo mese dell’anno, sono meno caldi. In realtà a settembre il sole è ancora alto e caldo nel cielo; inoltre i raggi ultravioletti raggiungono sempre la superficie terrestre con intensità diverse (a seconda che siano UVA o UVB) e la loro pericolosità è data appunto dalla capacità di penetrazione degli stessi sulla nostra pelle. La maggior parte dei raggi che arrivano sulla nostra superficie corporea sono raggi UVA (95%) mentre i raggi UVB rappresentano il 5%. Gli UVA in particolare sono presenti tutto l’anno, quindi anche a settembre! Questi raggi hanno una lunghezza d’onda che penetra in profondità nella pelle, sottoponendo i nostri tessuti (senza le giuste precauzioni) alla degradazione delle fibre di collagene e di elastina. Mentre gli UVB sono maggiormente presenti in estate, raggiungendo il picco nelle ore più calde e sono i maggiori responsabili di eritemi e scottature. Grazie agli UVB possiamo esibire la nostra “tintarella” ma, attenzione, che hanno un forte potere eritematogeno! Questa caratteristica rende necessaria un’adeguata protezione solare! Sebbene sia vero che a settembre il sole risulta avere un impatto sulla pelle decisamente meno aggressivo, non dobbiamo sottovalutare che, a fronte di tutto ciò, prendere il sole in questo periodo dell’anno necessita la stessa attenzione e preparazione della pelle adottata nei mesi più caldi. Il fotoinvecchiamento o fotoaging è una delle principali cause di alterazioni del DNA a livello cellulare. L’azione dei radicali liberi e il danneggiamento del collagene sono cause primarie della conseguente comparsa di rughe profonde e di lassità cutanea. Per limitare il danno causato dall’accelerata produzione dei radicali liberi esistono alcuni prodotti cosmetici e farmacologici da applicare sulla pelle, che risultano efficaci nell’attenuare i segni del fotoaging. I cosmetici che contengono alghe sembrano vantare proprietà bioriattivanti sui tessuti cutanei: le loro caratteristiche donano al prodotto proprietà addensanti, viscosizzanti e antiossidanti. Le creme che contengono formulazioni cosmetiche arricchite di alghe apportano sulla pelle trattata interessanti quantità di vitamine, oligoelementi e aminoacidi essenziali. Tutti questi microelementi sono preziosi per la salute della nostra pelle. Le creme solari, invece, seppur indispensabili per proteggerci dai raggi solari, non hanno la capacità di favorire il trofismo e la corretta funzionalità della pelle. Vi sono difatti diverse variabili che agiscono sul processo di formazione dell’abbronzatura e scegliere la giusta protezione solare non è sempre così facile come si pensa! La protezione solare è certamente un’ottima strategia per difendere la nostra pelle dagli effetti nocivi delle radiazioni solari ma non è l’unica. In commercio ve ne sono diverse e i prodotti che le contengono sono riconoscibili attraverso un valore che indica il singolo parametro di protezione solare: il SPF. L’ormai famoso SPF presenta però alcuni limiti quali una scarsa resistenza all'acqua e al sudore, soggettività di chi si espone al sole, quantità di prodotto applicato sulla pelle, effetti e durata limitata delle creme solari. Inoltre per ultimo (non per ordine di importanza) va sottolineato che a tutt’oggi non esiste un codice internazionale sul grado di protezione anti UVA come accade ormai per i filtri UVB. Dunaliella e SPF: Un “cocktail” ideale per la protezione solare? Nei precedenti incontri abbiamo spesso affrontato il tema della prevenzione e di quanto questa sia fondamentale per il mantenimento, non solo del nostro stato di salute ma, anche, per la sua azione anti-age sui tessuti epiteliali. Le alghe in generale, sia sotto forma di integratori sia a livello alimentare e cosmetologico, hanno ormai ampiamente conquistato la maggior parte dei fautori del benessere. Le loro innumerevoli proprietà diuretiche, detossinanti, lipolitiche e antiossidanti fanno delle alghe uno dei principali trattamenti a sostegno della salute dell’organismo. In natura vi sono un’infinità di specie di alghe la cui distinzione è resa possibile dal colore della stessa. Se ne trovano di verdi, brune, rosse e il loro colore indica le proprietà e la specie di appartenenza. Le proprietà nutrizionali delle alghe sono comprovate; integrarle alla dieta apporta benefici a tutto l’organismo e pertanto anche alla pelle. Alcuni integratori alimentari ad alta concentrazione di alghe sono molto indicati per la loro azione foto-protettrice. Il loro utilizzo ha lo scopo di correggere le carenze nutrizionali, mantenere un adeguato apporto di alcuni nutrienti e coadiuvare specifiche funzioni fisiologiche, che sono alla base di una regolare produzione di melanina da parte di alcune cellule presenti nell’epidermide: i melanociti. Oggi, in particolare, ci tufferemo in acque saline alla scoperta di un’alga verde, la Dunaliella. La Dunaliella è un vegetale che vive in acque la cui salinità presenta concentrazioni molto elevate di cloruro di sodio. La proliferazione di quest’alga ci regala la suggestiva visione del colore rosso-arancio tipico delle acque delle saline. La Dunaliella è un’alga ricca di sostanze ad elevata azione antiossidante. Quest’effetto è dato dall’alto contenuto in carotenoidi, come alfa-carotene, beta-carotene, luteina, zeaxantina, criptoxantina. Vuoi saperne di più? Seguimi nel prossimo articolo, scoprirai gli effetti preziosi che l’alga Dunaliella fornisce al nostro organismo. A presto…
4 aprile 2022
Continuano i nostri incontri dedicati alla divulgazione di una metodologia di Estetica Funzionale che ha lo scopo di elevare il più possibile la figura professionale dell’Estetista e dell’Operatore del Benessere. Il fine è quello di accrescere le competenze degli operatori, di promuoverne la loro professionalità e di valorizzare una professione che da troppi anni è stata sottostimata.
4 aprile 2022
Continuano i nostri incontri dedicati alla divulgazione di una metodologia di Estetica Funzionale che ha lo scopo di elevare il più possibile la figura professionale dell’Estetista e dell’Operatore del Benessere. Il fine è quello di accrescere le competenze degli operatori, di promuoverne la loro professionalità e di valorizzare una professione che da troppi anni è stata sottostimata.
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